Incontra ASGP
Un Diritto Penale 2.0, interessato alla dimensione internazionale e interprofessionale e a coinvolgere imprese e istituzioni. Il Direttore, Prof. Gabrio Forti, presenta ASGP
"L'energia intellettuale e morale di ASGP è soprattutto quella dei giovani giuristi che ne compongono il folto gruppo di ricerca. Sono essi gli eredi di una illustre tradizione di studi nel campo del diritto penale e della criminologia: docenti e ricercatori formatisi alla "scuola di umanità" di un Ateneo, di una Facoltà e di Maestri per i quali la elaborazione delle più raffinate soluzioni tecnico-giuridiche non sacrifica le prospettive di giustizia sostanziale e cerca sempre di rispondere ai bisogni di individui e gruppi sociali vulnerabili che, oggi, sono specialmente quelli che non dispongono delle conoscenze essenziali per la strutturazione delle scelte di vita"
Gabrio Forti, Direttore ASGP
ASGP nasce il 1° novembre 2017, come ottava Alta Scuola dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Essa raccoglie il patrimonio di competenze, esperienze, successi e ideali che il Centro Studi "Federico Stella" sulla Giustizia penale e la Politica criminale (CSGP) ha creato fin dalla sua istituzione, nel 2008, in ambito scientifico e professionale, a livello nazionale e internazionale. L'Alta Scuola è impegnata a valorizzare e ulteriormente sviluppare questa cospicua eredità di pensiero e azione, per promuovere la ricerca teorica e applicata sui problemi della giustizia penale e della politica criminale, in continuità con gli insegnamenti etici e giuridici del Maestro al quale è intitolata e ai quali intende continuare a ispirarsi in ogni sua componente.
"La crescita dei pericoli legati alla società del rischio può essere fronteggiata senza limitare le nostre risorse più preziose? E i rimedi offerti dal diritto e dalle scienze giuridiche sono sufficienti a garantire la sopravvivenza dell'umanità? La prima questione fa capire quanto profondo sia il solco che separa le democrazie dalle società chiuse, senza morale, dei tanti dittatori che la storia, anche recente, ci ha fatto conoscere: se vogliono sopravvivere, le democrazie non possono permettersi ciò che si permettono gli Stati senza morale, come le punizioni collettive di innocenti e, nel processo penale, il ripudio della massima per cui è molto peggio condannare un innocente che lasciar liberi dieci colpevoli, e quindi il ripudio della regola per cui l'accusa deve provare la colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. La seconda questione ci fa capire che i rimedi giuridici sono largamente insufficienti: sono solo dei piccoli passi che i singoli Stati e la comunità internazionale possono e debbono compiere; passi radicali e decisivi possono essere compiuti solo sul terreno dell'etica individuale, la sola capace di forgiare paradigmi nuovi di stili di vita".
Federico Stella