Il Seminario si propone di affrontare la questione, sempre più attuale a livello sia interno sia internazionale, delle problematiche nascenti dal fenomeno del traffico illecito di beni culturali, in particolare in relazione al delicato momento della richiesta di restituzione di beni sottratti o esportati illecitamente.
Le differenze sostanziali e procedurali tra ordinamenti diversi e i potenziali conflitti di giurisdizione, la frequente mancanza o inapplicabilità di strumenti internazionali di cooperazione, le difficoltà probatorie e/o legate al decorso di periodi di tempo molto lunghi tra la commissione dell’(asserito) illecito e la ‘riemersione’ del bene, il possibile legame con un passato di conflitti armati o dominazioni coloniali dai complessi risvolti politici, sociali e giuridici, rendono sempre più impellente, in questo ambito, il ricorso alla creatività e flessibilità consentite da forme di alternative dispute resolution. In particolare, la stessa ADR, ove applicata in questo settore, e vieppiù in casi coinvolgenti un passato di natura bellica o coloniale, implica, da un lato, il ricorso a modelli e strategie di mediazione e negoziazione adattati alla specificità ‘culturale’ dell’oggetto della disputa, dall’altro la necessaria apertura a prospettive più ampiamente ‘riparative’, proprie dei programmi di restorative justice, in grado di ‘rendere giustizia’ ai radicati conflitti storici e identitari spesso sottesi alle richieste di rimpatrio di questi beni.